3 modi per “dire” e “fare” sostenibilità

  • Autore: Luca Gillio
  • 11 dic, 2020

Sostenibilità: troppe volte ormai sentiamo questa parola sulla bocca di tutti.

Tutti parlano di sostenibilità, ma è per lo più una parola vuota per alcuni, per altri è uno stemma da mettere sulla giacca, e per i più, che comunque ne parlano con il sorriso sulle labbra e una lacrimuccia sul viso, è per lo più un obbligo da seguire a partire dalla “differenziata” per finire a dove trovare un cestino per buttare una bottiglietta di plastica (che ti sei oltretutto comprato senza nemmeno pensarci ma, se non altro, cerchi il cestino!).

Allora ci poniamo una domanda, anzi due:

  • Forse non è così semplice per un individuo, per un’azienda, per un’attività commerciale, essere sostenibile?

  • Forse non esistono delle normative o delle linee guida da seguire se vuoi intraprendere la strada fattiva della sostenibilità?

Forse anche tu, che stai leggendo, ti riconosci e pensi che, se anche tu sapessi meglio che cosa fare, magari faresti in modo di rendere sostenibile la sostenibilità!

Sarebbe bello esistesse un vero e proprio manuale dove io, azienda, decido di non parlare solamente ma anche di fare attivamente qualcosa.
Quell'”io azienda“, ovviamente, può essere chiunque, soprattutto nel primo modo che vi proponiamo per smetterla di solo parlare di sostenibilità!

Ormai bisogna considerare la sostenibilità un valore etico.

Se hai voglia di portare avanti dei progetti in modo etico, ti proponiamo la nuova campagna di LifeGate.


Certamente questo nome non ti sarà nuovo e semplicemente per un motivo: perché LifeGate si occupa davvero di sostenibilità. Ne parla e se ne occupa.
A dire il vero, forse, se ne occupa di più di quanto lo comunichi.

Ora hai questa opportunità: diventare azionista di LifeGate con la campagna MAMACROWD.

Crediamo sinceramente che, se ci si mette a fare due più due, anche da un punto di vista di prospettive economiche e di investimenti, sono certamente i settori “green” che faranno da traino all’andamento futuro del mercato. È li che sta andando il mondo.

Oltre 432.000 imprese italiane, negli ultimi 5 anni, hanno investito nella green economy perché ormai è diventato indispensabile (e non solo necessario) occuparsi di sostenibilità senza che resti una parola vuota.

E approfondiamo anche il perché:

  • è un grande trend di cittadini e consumatori, che dimostrano una crescente attenzione al fenomeno e iniziano a essere disposti a pagare di più per produzioni più sostenibili (il 47% dei consumatori italiani dichiara di acquistare prodotti biologici anche se più costosi di altri prodotti, +32 punti percentuali rispetto allo scorso anno);

  • aumenta il senso del dovere e di responsabilità sociale di ogni impresa, anche a livello di governance. Gli stakeholder esterni oggi valutano un’azienda concentrandosi sui valori che esprime attraverso i propri prodotti: per il 67% dei consumatori italiani i valori aziendali sono il primo fattore nella valutazione di un’azienda, un valore che è raddoppiato negli ultimi 5 anni;

  • è un fattore competitivo per le aziende e si riscontra una relazione positiva (e incrementale) tra il livello di sostenibilità di un’impresa e la sua produttività: le aziende altamente sostenibili sono il 10,2% più produttive di quelle non sostenibili;

  • favorisce l’attrazione dei capitali d’investimento. Gli investimenti in sustainable asset nel mondo hanno raggiunto i 31 trilioni di Dollari (di cui la metà in Europa), con una crescita del 70% rispetto al 2014 e il 76% dei rispondenti a una survey realizzata da The European House – Ambrosetti agli investitori istituzionali nell’ambito dell'”Osservatorio sull’Eccellenza dei Sistemi di Governo in Italia” dichiara che l’esistenza di obiettivi di sostenibilità misurabili e integrati con i normali obiettivi di business dell’azienda è un fattore discriminante per le proprie scelte di investimento.

Qualcuno vi ha mai raccontato che per ogni euro investito in settori sostenibili si creano 17 posti di lavoro, contro i 7 nel settore fossile?


Un secondo modo per fare qualcosa ed entrare a far parte di aziende o imprese che davvero si vogliono distinguere perché sostengono la sostenibilità e la applicano, è questo: partecipare ad una nuova iniziativa firmata dal Sole24ore e dalla società di analisi Statista: Leader della sostenibilità 2021.


Iniziamo con il dire che 1 azienda su 4 (dati EcoForum ottobre 2020) investe in modo convinto in sostenibilità. La cosa buffa, o bella, vedetela come volete, è che proprio durante la piena pandemia da Covid-19 c’è stato il maggior incremento! Questo non può che confortarci ed renderci felici che al mondo ci siano persone, imprese, aziende che, nei momenti di difficoltà, non si fermano, non si abbattono ma progettano per il futuro!

Un vero e proprio bando di concorso è stato pubblicato per chiamare all’appello le imprese che si ritengono più sostenibili sotto il profilo ambientale, sociale ed economico e che intendono concorrere per essere inserite in un elenco di eccellenze green ed etiche. La lista attribuirà lo status di Leader della sostenibilità 2021, di cui le imprese potranno fregiarsi nella loro comunicazione ai clienti. Ma solo dopo aver superato una rigorosa selezione da parte di Statista e del Sole 24 Ore
Molte piccole e medie imprese in Italia non sono strutturate a livello organizzativo con una funzione aziendale di sostenibilità o con personale con competenze specifiche – argomenta Thomas Clark, Senior associate partner di Statista -; eppure in tantissime attuano misure di welfare per supportare i dipendenti o i loro familiari, oppure hanno installato pannelli fotovoltaici o attuato misure di efficienza energetica per tagliare le bollette elettriche o hanno ottimizzato i processi per risparmiare acqua o materie prime.

– da ilsole24ore.com

C’è poi un terzo modo…

Ci siamo noi, con ALKA2O, che parliamo di Blue Economy.

Negli ultimi anni, sempre più spesso, si è sentito parlare di blue economy, l’economia blu: un modello di sviluppo economico che mira a rivoluzionare l’economia mondiale attraverso un approccio sostenibile.

A differenza della green economy, la blue economy non richiede alle aziende di investire di più per salvare il pianeta.

La green economy prevede una riduzione dei materiali inquinanti e un impiego di maggiori risorse da parte delle aziende.

L’economia blu, invece, punta a produrre zero rifiuti pericolosi per il nostro pianeta e a creare maggiori profitti, utilizzando un minore investimento di capitali.

Il blue thinking è un approccio che mira a favorire la crescita economica, ma con un minore impiego di capitali. Il tutto grazie alle innovazioni tecnologiche e alla trasformazione di sostanze precedentemente sprecate in merce redditizia.

Forse siamo piccoli, a confronto con i colossi che fanno della sostenibilità fatti e non parole, ma ci sentiamo comunque grandi nel condividere la stessa strada verso, come dice Montemagno scherzando, “la sostenibilizzazione della sostenibilità”. Ovviamente è una parola che non esiste, ma rende l’idea!

ALKA2O, attraverso il suo sistema distributivo, contribuisce attivamente all’eliminazione della produzione della plastica.

Vero è che in Italia ormai il 79% dei rifiuti è avviato al riciclo, ma questo comporta tempo, raccolta costi, energia e chi più ne ha più ne metta… ALKA2O ti invita a riempire e a non riciclare.

ALKA2O ti invita a provare il suo servizio di erogazione di acqua alcalina, per la tua casa, per la tua attività, per il tuo condominio, per la tua palestra, spa, club house…

Basta comprare e portare a casa pesanti bottiglie di plastica!

Basta comprare e bere dalle bottigliette di plastica!

Basta con la plastica!

Autore: Ioara Caracciolo 15 giu, 2023

Da alcuni anni come settore ambiente cerchiamo di dar vita ad un cambiamento strutturale all'interno di strutture affiliate AICS riguardo la gestione dell'acqua potabile avendo come obiettivo, affidandoci all'innovaziona tecnologica, l'eliminazione delle famigerate bottigliette d'acqua da mezzo litro.

Senza perdere troppo tempo in grandi spiegazioni sulla questione ambientale che facilmente ognuno di noi potrà approfondire effettuando ricerche o chiedendo a noi, ci limitiamo a fornire un dato esemplificativo: Ogni anno quasi 15 miliardi di bottiglie circolano nelle case degli italiani, nei ristoranti, nelle collettività e questo ci colloca sul gradino più alto al mondo come consumatori di bottiglie di acqua minerale.

Detto questo, il nostro tentativo è stato quello di reperire tra i nostri centri sportivi, circoli, comitati, qualcuno che fosse disponibile ad installare un erogatore d'acqua che, allacciato alla rete idrica comunale, provvedesse a filtrare l'acqua per depurarla da eventuali inquinanti senza però impoverirla delle qualità organolettiche. Eventualmente aggiungendo le 'bollicine' per chi proprio non può farne a meno.

Non è stato facile, numerosi sopralluoghi sono andati a vuoto anche a causa di problematiche di tipo logistico. Difatti l'installazione del macchinario richiede un accesso all'acqua potabile che, per evitare onerosi lavori di muratura, dovrebbe trovarsi in prossimità, o comunque non troppo distante, del luogo dove il centro intende ubicare la macchina. Ovviamente non possiamo nascondere che possono esserci anche delle difficoltà legate al menage economico della struttura che potrebbe ritenere meno remunerativo il refill della borraccia rispetto alla vendita della bottiglietta.

Ma non è questo a spaventarci, chi si occupa di ambiente sa che per poter operare un cambiamento importante e strutturale è necessario realizzare un'alchimia tra sensibilità ambientale, questioni logistiche, profitto. Ed anche su un argomento come questo che è unico (l'acqua) è necessario disporre di una pluralità di opzioni per potersi adattare alle singole specificità.

In ogni caso sino ad oggi non eravamo ancora riusciti ad installare un macchianario nonostante l'interesse dimostrato dai ns diversi interlocutori. Alcuni mesi addietro, tra i vari soggetti interpellati nel tempo, abbiamo parlato di questa idea con Valentina Russo, Presidente di Alter Ego, associazione con sede in Asti che conta circa 400 soci, tutte donne per statuto ci tiene a sottolineare.

La cosa positiva è stata il trovare un grande interessamento da parte sua, senza il quale si fa poca strada, il che ci ha consentito di avviare una serie di contatti tra l'azienda con cui tentavamo da tempo di installare una prima macchina per avviare una collaborazione nazionale e l'ASD AICS Alter Ego. Purtroppo la macchina non è risultata idonea poichè sovradimensionata rispetto alle esigenze e quindi non sostenibile per entrambi gli attori. Quindi un nuovo stop, breve, per poi iniziare la ricerca di un nuovo partner più versatile ed organizzato per essere sostenibile anche da singole strutture aperte ai soli soci.

Alla fine Valentina Russo è riuscita autonomamente a trovare un fornitore, ALKA2O, con il quale stiamo lavorando ad una convenzione nazionale e da alcuni giorni l'Asd Alter Ego ha eliminato completamente la plastica utilizzata per il consumo dell'acqua e quindi a lei va il primato di essere la prima associazione del mondo AICS a deplastificare l'acqua potabile all'interno della propria struttura.

L'asd Alter Ego ha scelto di non far pagare il servizio includendo l'acqua nell'abbonamento mensile ma esistono molte opzioni per la personalizzazione delle macchine: erogazione gratuita, refill borraccia a pagamento, acqua liscia a temperatura ambiente, refrigerata, frizzante etc etc.

Entro breve organizzeremo delle presentazioni on line in collaborazione con gli esperti dell'azienda ALKA2O per incrementare le associazioni AICS dove rendere disponibile acqua potabile deplastificata. L'ufficio comunicazione sta studiando la targa da rendere disponibile per le strutture che deplastificheranno completamente l'acqua potabile.

In conlusione segnaliamo che AICS Ambiente dal 2023 ha aperto una sezione del premio nazionale ambiente, che quest'anno giunge alla 5° edizione, dedicata esclusivamente alle buone prassi del mondo AICS in favore dell'ambiente e denominata: COMINCIO IO!

Autore: Valantina Mele 05 dic, 2022

Soddisfare il fabbisogno idrico dell’organismo è una necessità quotidiana, istintiva e irrinunciabile. E’ un elemento fondamentale per il raggiungimento di uno stato di salute ottimale.

 

Il nostro corpo è composto dal 60% al 70% di acqua, quindi più della metà. L’acqua è un nutriente essenziale per il nostro organismo, anche se non fornisce energia serve a soddisfare le necessità fisiologiche e nutrizionali dell’uomo.

Del totale dell’acqua presente nel nostro corpo il 75% è presente nei muscoli e negli organi interni, il 10% nel tessuto adiposo ed il 3% nello scheletro.

 

La quantità di acqua da bere è abbastanza variabile a seconda degli individui, tenendo conto dell’ambiente, del regime di lavoro ed attività, del tipo di alimentazione e degli stili di vita.

In condizioni normali il nostro corpo è in grado di autoregolarsi attraverso i meccanismi che regolano la sete per assumere il giusto fabbisogno d’acqua necessario a compensare le perdite idriche, che continuamente hanno luogo per effetto della sudorazione, respirazione, escrezione di urine e feci.

Tuttavia alcuni individui, soprattutto bambini ed anziani, sono maggiormente soggetti a disidratazione anche perché dimostrano una riduzione della percezione nella sensazione di sete e nello stimolo naturale a bere, con il rischio di non bilanciare adeguatamente e tempestivamente le perdite di acqua. Per questo, è necessario assecondare in tutti i casi il senso di sete tendendo ad anticiparlo.

La disidratazione, ha effetti anche seri sull’attività e sulle prestazioni fisiche dell’organismo.

Nelle forme più lievi è influenzata la termoregolazione e si manifesta la sensazione di sete. Con il prolungarsi del fenomeno si manifestano crampi, apatia, astenia, maggiore irritabilità.

Nelle forme più gravi inducono malessere generale ed anche allucinazioni fino a rischio di insorgenza del colpo di calore ed effetti letali.

 

Il gruppo di esperti scientifici dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority, EFSA) ha di recente ridefinito i valori di assunzioni di diversi nutrienti tra cui l’acqua, raccomandando la quantità che è necessaria assumere per godere di buona salute a seconda dell’età e del sesso.

 

I valori di riferimento, che considerano l’acqua assunta complessivamente – sia mediante consumo diretto che attraverso alimenti e bevande di ogni genere –, in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica, sono così definiti:

  • neonati sino a sei mesi di vita: 100 mL/kg al giorno,
  • bambini

tra 6 mesi e un anno di età: 800-1000 mL/giorno,

tra 1 e 3 anni di vita: 1100-1300 mL/giorno,

tra i 4 e gli 8 anni di età: 1600 mL/giorno

età compresa tra 9-13 anni:

2100 mL/giorno per i bambini

1900 mL/giorno per le bambine

  • adolescenti, adulti e anziani:

femmine 2 L/giorno

maschi 2,5 L/giorno.

Questi valori sono indicativi; in condizioni di climi caldi e di attività fisiche intense, o altre condizioni che inducano disidratazione, i livelli di acqua da assumere possono variare sensibilmente (può considerarsi anche più del doppio dei valori indicati).

 

L’acqua che beviamo non è solo composta da idrogeno e ossigeno, ma essa è una soluzione di minerali e di conseguenza un vero e proprio alimento che la natura ci offre. I minerali sono, infatti, nutrienti essenziali per l’organismo umano. I minerali disciolti nell’acqua, presenti in quantità diversa a seconda della provenienza dell’acqua, sono assorbiti dal nostro organismo allo stesso modo in cui vengono assimilati i minerali presenti negli alimenti.

Quindi l’acqua è un alimento a tutti gli effetti, perché è fondamentale non solo per l’idratazione, ma anche perché ci permette di soddisfare quelli che sono i nostri fabbisogni per alcuni micronutrienti essenziali.

 

E’ buona abitudine, quindi, mantenere il proprio corpo idratato. Il mio consiglio è di cercare di bere un bicchiere d’acqua all’ora, consolideremo così questa corretta abitudine e raggiungeremo il nostro fabbisogno idrico!

 

Dott.ssa Valentina Mele

“Nella corretta alimentazione non esistono restrizioni ma solo scelte consapevoli”

Autore: Luca Gillo 09 giu, 2022
L’acqua alla quale abbiamo accesso nelle nostre case, può essere definita potabile quando le sue caratteristiche ne consentono l’utilizzo per scopi alimentari, senza che questa possa causare problemi alla salute.
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